Jhon e lo yoga

 

 

Jhon si arrabbia facilmente.

Non sa perché, ma ci sono degli argomenti che se vengono toccati lo fanno scattare, come una molla.

Jhon comincia a fare un corso di yoga.

Jhon si arrabbia anche a yoga.

Jhon, comunque, persiste.

I primi effetti dello yoga: Jhon impara a osservare e ascoltare il corpo, riconnettendosi ad esso.

Dopo qualche tempo, Jhon si rende conto di come la rabbia lo stia consumando. Collega la rabbia alla sua difficoltà di digerire.

Jhon comincia a chiedersi se e come potersi cambiare.

Jhon capisce di cosa ha bisogno. Ha bisogno di ragionare su cosa lo fa scattare come una molla, ha bisogno di andare a fondo dentro se stesso. Ha anche bisogno di accorgersi prima di arrabbiarsi cosa sta accadendo, perché solo prima dello sfogo può fare la scelta e cambiare la sua reazione.

Jhon, dopo uno sfogo di rabbia lascia il corso yoga e smette di praticare per 4 mesi.

Jhon ricomincia la pratica dello yoga.

osservarsi dentro

Jhon capisce che la sua rabbia è fastidio/intolleranza verso le altre persone. Spesso ciò che fanno gli altri gli provoca nervoso e insofferenza.  Lui non accetta che gli altri non si impegnino come fa lui, non accetta il pressapochismo e il menefreghismo. Lui è preciso. E’ sicuro che avrebbe fatto meglio ogni cosa.

Jhon, comincia a fare yoga quotidianamente, da vero perfezionista.

Jhon comincia ad avere una consapevolezza più ampia, profonda. E’ più presente a se stesso nel corso della giornata.

A Jhon capita un evento strano. Durante uno dei suoi sfoghi di rabbia si “vede” dall’esterno. Si accorge durante lo sfogo che è nell’emozione-rabbia. Tuttavia non riesce ancora a fermarla ma assiste come spettatore a se stesso.

Jhon inserisce nella sua pratica quotidiana la meditazione.

Jhon attraverso lo yoga e la meditazione aumenta la sua presenza mentale.

Jhon impara ad osservare i suoi pensieri. meditazione yoga trento

Jhon impara ad osservare le sue emozioni.

Jhon sta imparando sempre più ad essere “osservatore” di se stesso.

Jhon si ritrova in alcuni eventi che lo fanno arrabbiare moltissimo. In uno dei suoi sfoghi di rabbia dice cose non avrebbe dovuto dire ad una persona ferendola profondamente. Jhon sente come se stesse facendo dei passi indietro.

Jhon si ritrova ad essere incostante nella sua Pratica quotidiana e smette di Praticare.

Jhon si vede debole, e non accetta di esserlo.

Jhon si vede imperfetto, e non accetta di esserlo.

Jhon ricomincia a Praticare.

Jhon accetta che il percorso di crescita non sia una linea retta.

Jhon si ritrova sempre più spesso nella condizione di “osservatore” durante i suoi sfoghi di rabbia.

Jhon va più a fondo. Si chiede perché ha questa mania di perfezionismo. La mania di perfezionismo è legata al suo bisogno di eccellere. Il suo bisogno di eccellere è legato alla sua paura di non valere abbastanza.

Jhon vive dei momenti di grande pace durante la meditazione. Durante lo yoga invece è sempre più connesso al corpo, vivendo consapevolmente anche più sottili modificazioni, che siano fisiche emotive o mentali.

Jhon vive un evento speciale. Jhon si accorge della modificazione emotivo-mentale che sta avvenendo dentro di lui proprio nell’istante prima di sfociare nella rabbia. Nel momento in cui ne è diventato consapevole si disidentifica e la rabbia scompare.

Jhon capisce che la paura di non valere è la paura di non essere accettato dagli altri e di conseguenza è la paura di non essere amato.

Jhon lentamente comincia ad amare anche questa sua parte più fragile che ha paura.

Jhon riesce a vedere sempre più spesso come uno spettatore il suo Ego mentre ha paura o viene ferito dagli altri. Impara così a non reagire meccanicamente. Può scegliere.

Jhon accetta di poter sbagliare e di essere imperfetto.

Jhon accetta l’imperfezione anche negli altri.

Jhon si arrabbia sempre meno frequentemente.

stupore yoga trento

Jhon si ritrova sempre più spesso consapevole e nella condizione di poter scegliere se lasciarsi andare alla rabbia e viversi l’emozione o aprire la mano e farla scivolare via.

Jhon smette di rifiutare la rabbia come emozione.

D’un tratto Jhon realizza che è da un po’ che non ha più problemi di digestione.

Jhon incontra una persona che si arrabbia facilmente che gli chiede alcuni consigli.

Jhon capisce che è giunto il momento di restituire al mondo quanto ha imparato.

 

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Presenza Mentale e Yoga

presenza mentaleLavorando sulla Presenza mentale alcune domande scompaiono.

Come le forme di controllo sul futuro.

“Cosa accade se…”

“…e se succede così come fare a…”

Il colmo è che scompaiono senza che ce ne accorgiamo.

Il cambiamento accade lentamente, giorno dopo giorno, così che d’improvviso, qualcuno ci sveglia chiedendoci…

… proprio quella domanda che abbiamo smesso di porci.

“cosa fai se…”

Ed è lì che rischi di chiederti addirittura cosa c’è che non va in te, come mai non ti sei fatto questo pensiero? Com’è che non ci avevi pensato? Sei diventato d’un tratto uno sprovveduto?

Ekchart Tolle (e non solo lui, ma ultimamente sta battendo molto su questo punto) dice che la presenza mentale è fondamentale, che la vita si svolge nel Qui ed Ora.

Si svolge adesso.

Ora, in questo momento.

Proprio mentre sto battendo i tasti sulla tastiera e sto scrivendo questa frase.

Proprio mentre voi la state leggendo.

La domanda che possiamo farci nel momento presente è:”Come sto ora?”

Chiedersi “Come starò domani?”  ha senso?

Non è forse come chiedersi “Cosa leggerò nella prossima pagina di questo avvincente romanzo?”

Immaginate di guardare un meraviglioso e avvincente film.

cinemaDubito che possa esserci spazio durante la visione del film per discussioni sul finale o su cosa è accaduto nei minuti precedenti. Semplicemente perché mentre vi chiedete queste cose il film continua e vi perdete le battute.

Ora immaginate di essere in due. Vi sarà senz’altro già capitato. Immaginate che quest’altra persona continui ininterrottamente a disturbarvi durante tutto il film, con considerazioni su quello che è accaduto prima, ipotesi su quello che accadrà dopo…

…resistete forse 10 minuti, poi ,probabilmente identificati in uno sfogo di rabbia, rischiate di rispondergli male.

Ebbene la situazione non è diversa.

Il film è il momento presente, il Qui ed Ora.

E l’altra persona è la vostra stessa mente che continua a pensare in modo meccanico, un flusso ininterrotto di considerazioni, pensieri, preoccupazioni, ipotesi, ricostruzioni di scene passate, tuffi nella memoria o in sogni ad occhi aperti…

…e vi perdete il film senza nemmeno accorgervene.

E’ importante restare ben ancorati al momento presente.

Dove siete?

Presenza mentale.

La domanda non viene formulata né voi risponderete col pensiero.

Semplicemente rimanendo nel Qui ed Ora prendete consapevolezza di dove siete.

Con chi siete?

Cosa state facendo?

Perché lo state facendo?

Come vi sentite ora?

Queste non sono domande ma prese di coscienza, istantanee realizzazioni nel momento presente.

Ricolleghiamoci.

Basta un respiro, un respiro consapevole e perfettamente presente. Ogni centimetro della vostra pelle è attenta, ogni suono, persino i più lontani vi attraversano. Non c’è giudizio, né voglia di interpretare ciò che arriva nei sensi, ma solo il desiderio bruciante, infuocato di essere nel corpo, essere qui, ora, adesso, con tutti voi stessi.

Come vi sentite, ora?

present moment

 

 

 

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