Yoga, porta sul nostro emotivo: Una Via Meravigliosa di Autoconoscenza

Il mondo antico dello yoga ci offre una guida preziosa per sviluppare un legame profondo tra il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito. La pratica dello yoga, come via di autoconoscenza, non è solo una serie di posture e movimenti fisici, ma un’opportunità per esplorare il nostro emotivo e connetterci con la nostra essenza interiore. Nella Bhagavad Gita e in altri testi autorevoli sullo yoga, troviamo insegnamenti che ci guidano su questo cammino.

Il Fondamento Dello Yoga: Connettere il Corpo e l’Emotivo

vivere il corpo con lo yogaLo yoga è una pratica millenaria che si concentra sulla connessione tra il corpo, la mente e lo spirito. Osho sottolinea l’importanza di “vivere nel corpo, sentire il corpo, respirare con il corpo e lasciare che il corpo sia la tua meditazione primaria”.

Nel perseguire questo scopo, il focus viene posto sul corpo fisico, la nostra “porta” verso l’emotivo e la mente. B.K.S. Iyengar ci ricorda che “ogni asana è una meditazione in azione”, evidenziando il profondo legame tra il corpo e la meditazione attiva. Attraverso la pratica delle asana (le posture yoga), pranayama (il controllo del respiro) e meditazione, ci immergiamo nell’esperienza del nostro corpo, sviluppando un’attenzione più profonda che si traduce in una maggiore consapevolezza dei nostri pensieri e delle nostre emozioni. Debra Moffitt, inoltre, condivide che “quando sei presente nel tuo corpo, sei presente nella tua vita”.

Lo Yoga Come Via Funzionale di Autoconoscenza

yoga ed emozioniLo yoga è una pratica millenaria che si concentra sulla connessione tra il corpo, la mente e lo spirito. Come afferma Sri T. Krishnamacharya, “Non si tratta di fare la postura perfetta, si tratta di trovare il perfetto atteggiamento verso la postura.”

Attraverso il controllo delle attività della mente, come ci insegna T.K.V. Desikachar, possiamo calmare la mente turbolenta e trovare chiarezza interiore, creando un flusso dinamico di consapevolezza come evidenziato da Swami Satyananda Saraswati: “Attraverso la pratica yoga, puoi trasformare il tuo pensiero statico in un flusso dinamico di consapevolezza.”

Questa consapevolezza in movimento permette di esplorare la profondità della nostra mente, come suggerisce Eckhart Tolle: “Nel momento in cui cominci a osservare i tuoi pensieri, si instaura un’altra dimensione di consapevolezza.” Attraverso questo processo, come afferma Judith Hanson Lasater, “La pratica dello yoga ci insegna a stare presenti non solo fisicamente, ma anche con i nostri pensieri e sentimenti.” È in questo stato di presenza, come illustrato da queste citazioni, che possiamo veramente scoprire e comprendere noi stessi.

Lo Yoga e le emozioni

yoga e pensieriEd eccoci arrivare alle emozioni. Come afferma Judith Hanson Lasater, “Nel praticare lo yoga, impariamo a riconoscere quando un’emozione sta sorgendo e a osservarla senza giudizio.”

Attraverso lo yoga, come ci ricorda T.K.V. Desikachar, “possiamo imparare a bilanciare le nostre emozioni e trovare la pace interiore, indipendentemente dalle circostanze esterne.” Questo processo ci permette di gestire le emozioni in modo positivo, come spiega Swami Sivananda, “Le emozioni sono il riflesso della tua mente. Lo yoga ti insegna a riconoscere, comprendere e gestire queste onde mentali.”

L’autoanalisi, fondamentale nel percorso yogico, come sottolinea Sri Sri Ravi Shankar, “è il primo passo verso la trasformazione.” Nel praticare lo yoga, impariamo a connetterci con noi stessi, a esplorare il nostro mondo emotivo, e a trasformare la nostra vita, come afferma Aadil Palkhivala: “Il vero yoga non è riguardo l’abilità di eseguire posture straordinarie, ma l’abilità di trasformare la tua vita.”

Scoprire l’Essenza Attraverso lo Yoga

yoga come via di autoconoscenzaIl mondo antico dello yoga ci offre una guida preziosa per sviluppare un legame profondo tra il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito. La pratica dello yoga non è semplicemente una sequenza di posture e movimenti fisici; è un invito a esplorare il nostro mondo emotivo e a connetterci con la nostra essenza interiore. Nella Bhagavad Gita e in altri testi autorevoli sullo yoga, troviamo insegnamenti che ci illuminano su questo cammino di consapevolezza e autoconoscenza.

Il fondamento dello yoga è la connessione tra il corpo e l’emotivo. Osho ci ricorda l’importanza di abitare il nostro corpo e permettere al respiro di guidarci: “vivere nel corpo, sentire il corpo, respirare con il corpo e lasciare che il corpo sia la tua meditazione primaria”. È attraverso questa profonda connessione con il nostro corpo che iniziamo il nostro viaggio verso l’interiorità.

Le citazioni di maestri come Sri T. Krishnamacharya e T.K.V. Desikachar ci invitano a comprendere che lo yoga non si limita alla perfezione esteriore delle posture, ma è un’indagine interiore, un perfetto atteggiamento verso ogni asana. La pratica continua ci permette di trasformare il nostro pensiero statico in un flusso dinamico di consapevolezza, aprendo così le porte verso la profondità della nostra mente, come evidenziato da Swami Satyananda Saraswati.

Attraverso la pratica dello yoga, impariamo a bilanciare e gestire le nostre emozioni, a lasciar andare il passato e a connetterci con il presente. La consapevolezza e l’autoanalisi diventano parte integrante del percorso yogico. Judith Hanson Lasater ci guida nella pratica di riconoscere e osservare senza giudizio le emozioni che sorgono in noi.

In questa strada di autoesplorazione, scopriamo la potenza trasformativa dello yoga. Aadil Palkhivala ci invita a vedere il yoga come uno strumento di trasformazione della vita, una pratica che va al di là delle posture straordinarie, trasformando la nostra vita nel processo.

In definitiva, lo yoga è un viaggio verso la nostra essenza più autentica, un’esplorazione profonda della mente e del corpo che ci consente di scoprire la gioia e la serenità dentro di noi. È una via meravigliosa di autoconoscenza, un invito a vivere consapevolmente, in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Con gratitudine e dedizione, continuiamo questo viaggio, abbracciando ogni momento, ogni emozione e ogni aspetto della vita con consapevolezza e amore.

 

 

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Di seguito vengono proposte delle sessioni di Pratiche. Gli audio sono stati registrati dalla chat della scuola di Yoga con gli allievi e allieve ed elaborati prima di essere trasformati in Podcast.

Ogni raccolta o sessione ha la durata da 1 a 4 settimane.

Le Pratiche descritte negli audio sono talvolta corredate da video esplicativi, approfondimenti di altre scuole, citazioni di testi e consigli vari. Il percorso proposto on-line ha il solo scopo di offrire spunti di riflessione e di provare a spiegare il punto di vista dell’autore in merito allo stato di Presenza.

Gli approcci a queste investigazioni sono molti e ci sono numerosi autori che offrono diversi percorsi. Il mare è uno solo mentre ci sono diverse barche che lo solcano e infinite “rotte” di navigazione.

Buona Pratica.

 

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Jhon e lo yoga

 

 

Jhon si arrabbia facilmente.

Non sa perché, ma ci sono degli argomenti che se vengono toccati lo fanno scattare, come una molla.

Jhon comincia a fare un corso di yoga.

Jhon si arrabbia anche a yoga.

Jhon, comunque, persiste.

I primi effetti dello yoga: Jhon impara a osservare e ascoltare il corpo, riconnettendosi ad esso.

Dopo qualche tempo, Jhon si rende conto di come la rabbia lo stia consumando. Collega la rabbia alla sua difficoltà di digerire.

Jhon comincia a chiedersi se e come potersi cambiare.

Jhon capisce di cosa ha bisogno. Ha bisogno di ragionare su cosa lo fa scattare come una molla, ha bisogno di andare a fondo dentro se stesso. Ha anche bisogno di accorgersi prima di arrabbiarsi cosa sta accadendo, perché solo prima dello sfogo può fare la scelta e cambiare la sua reazione.

Jhon, dopo uno sfogo di rabbia lascia il corso yoga e smette di praticare per 4 mesi.

Jhon ricomincia la pratica dello yoga.

osservarsi dentro

Jhon capisce che la sua rabbia è fastidio/intolleranza verso le altre persone. Spesso ciò che fanno gli altri gli provoca nervoso e insofferenza.  Lui non accetta che gli altri non si impegnino come fa lui, non accetta il pressapochismo e il menefreghismo. Lui è preciso. E’ sicuro che avrebbe fatto meglio ogni cosa.

Jhon, comincia a fare yoga quotidianamente, da vero perfezionista.

Jhon comincia ad avere una consapevolezza più ampia, profonda. E’ più presente a se stesso nel corso della giornata.

A Jhon capita un evento strano. Durante uno dei suoi sfoghi di rabbia si “vede” dall’esterno. Si accorge durante lo sfogo che è nell’emozione-rabbia. Tuttavia non riesce ancora a fermarla ma assiste come spettatore a se stesso.

Jhon inserisce nella sua pratica quotidiana la meditazione.

Jhon attraverso lo yoga e la meditazione aumenta la sua presenza mentale.

Jhon impara ad osservare i suoi pensieri. meditazione yoga trento

Jhon impara ad osservare le sue emozioni.

Jhon sta imparando sempre più ad essere “osservatore” di se stesso.

Jhon si ritrova in alcuni eventi che lo fanno arrabbiare moltissimo. In uno dei suoi sfoghi di rabbia dice cose non avrebbe dovuto dire ad una persona ferendola profondamente. Jhon sente come se stesse facendo dei passi indietro.

Jhon si ritrova ad essere incostante nella sua Pratica quotidiana e smette di Praticare.

Jhon si vede debole, e non accetta di esserlo.

Jhon si vede imperfetto, e non accetta di esserlo.

Jhon ricomincia a Praticare.

Jhon accetta che il percorso di crescita non sia una linea retta.

Jhon si ritrova sempre più spesso nella condizione di “osservatore” durante i suoi sfoghi di rabbia.

Jhon va più a fondo. Si chiede perché ha questa mania di perfezionismo. La mania di perfezionismo è legata al suo bisogno di eccellere. Il suo bisogno di eccellere è legato alla sua paura di non valere abbastanza.

Jhon vive dei momenti di grande pace durante la meditazione. Durante lo yoga invece è sempre più connesso al corpo, vivendo consapevolmente anche più sottili modificazioni, che siano fisiche emotive o mentali.

Jhon vive un evento speciale. Jhon si accorge della modificazione emotivo-mentale che sta avvenendo dentro di lui proprio nell’istante prima di sfociare nella rabbia. Nel momento in cui ne è diventato consapevole si disidentifica e la rabbia scompare.

Jhon capisce che la paura di non valere è la paura di non essere accettato dagli altri e di conseguenza è la paura di non essere amato.

Jhon lentamente comincia ad amare anche questa sua parte più fragile che ha paura.

Jhon riesce a vedere sempre più spesso come uno spettatore il suo Ego mentre ha paura o viene ferito dagli altri. Impara così a non reagire meccanicamente. Può scegliere.

Jhon accetta di poter sbagliare e di essere imperfetto.

Jhon accetta l’imperfezione anche negli altri.

Jhon si arrabbia sempre meno frequentemente.

stupore yoga trento

Jhon si ritrova sempre più spesso consapevole e nella condizione di poter scegliere se lasciarsi andare alla rabbia e viversi l’emozione o aprire la mano e farla scivolare via.

Jhon smette di rifiutare la rabbia come emozione.

D’un tratto Jhon realizza che è da un po’ che non ha più problemi di digestione.

Jhon incontra una persona che si arrabbia facilmente che gli chiede alcuni consigli.

Jhon capisce che è giunto il momento di restituire al mondo quanto ha imparato.

 

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