Benvenuti al nostro corso di Hatha Yoga a Pergine, un’esperienza rigenerante che vi invita a esplorare l’equilibrio tra corpo, mente e spirito. Unisciti a noi ogni venerdì sera alle 18:00 per immergerti in questa antica pratica che promuove il benessere fisico e mentale.
Cos’è l’Hatha Yoga?
L’Hatha Yoga, una disciplina millenaria che affonda le sue radici nell’antica saggezza indiana, rappresenta un’invitante e profonda esplorazione dell’armonia tra il nostro corpo e la nostra mente. Il termine “Hatha” è intriso di significato, unendo “Ha” (sole) e “Tha” (luna) in un connubio simbolico che riflette l’unione di elementi opposti, una sorta di danza cosmica tra luce e oscurità, forza e flessibilità.
Questa pratica secolare è concepita come un viaggio personale di scoperta e benessere, mirante a promuovere la forza fisica, la flessibilità e l’illuminazione interiore. Al centro dell’Hatha Yoga si trovano le posture fisiche, conosciute come asana, che, attraverso movimenti fluidi e consapevoli, lavorano in sinergia con la respirazione controllata, nota come pranayama, per creare una connessione profonda tra il corpo e la mente.
Le posture, eseguite con attenzione e precisione, non sono semplici esercizi fisici, ma portali attraverso i quali possiamo esplorare e scoprire la nostra interiorità. La pratica della respirazione controllata, un elemento chiave dell’Hatha Yoga, agisce come un filo conduttore, collegando il movimento del corpo con la calma della mente. Inoltre, la meditazione, parte integrante di questa disciplina, offre un rifugio di quiete mentale, permettendo di immergersi nel presente e di scoprire la profondità della propria coscienza.
Il nostro corso di Hatha Yoga a Pergine si presenta come un invito a unire il corpo e la mente in un dialogo armonioso, a esplorare la nostra interiorità con curiosità e consapevolezza. È un percorso che non solo migliora la salute fisica, ma offre anche strumenti per gestire lo stress, promuovere la stabilità emotiva e coltivare uno stato di benessere totale.
Caratteristiche dello Hatha Yoga:
Equilibrio: L’Hatha Yoga favorisce il bilanciamento tra corpo e mente, incoraggiando una consapevolezza profonda durante le posture e il respiro.
Posture (Asana): Le sequenze di posture lavorano sulla forza, sulla flessibilità e sulla stabilità, contribuendo a migliorare la salute fisica e a rilassare la mente.
Respiro Consapevole (Pranayama): Si presta particolare attenzione al respiro, insegnando tecniche che promuovono il rilassamento e migliorano la respirazione consapevole.
Meditazione: L’integrazione di tecniche di meditazione aiuta a calmare la mente, riducendo lo stress e migliorando la concentrazione.
I Benefici dell’Hatha Yoga:
Miglioramento della Salute Fisica: Aumenta la flessibilità, la forza muscolare e la resistenza.
Gestione dello Stress: Le pratiche di rilassamento e meditazione aiutano a ridurre lo stress e a promuovere la tranquillità mentale.
Equilibrio Emotivo: Favorisce la stabilità emotiva attraverso la consapevolezza del corpo e del respiro.
La Mindfulness, o “consapevolezza” in italiano, è una pratica psicologica e meditativa basata su insegnamenti antichi di diverse tradizioni spirituali, come il Buddhismo, ma ha guadagnato notorietà anche come approccio terapeutico e di gestione dello stress nella psicologia occidentale. L’obiettivo principale della Mindfulness è sviluppare una consapevolezza profonda e non giudicante del momento presente, abbracciando ogni esperienza con attenzione, apertura e accettazione.
Nella pratica della Mindfulness, si impara a prestare attenzione a ciò che sta accadendo nel momento attuale, sia a livello interno (i pensieri, le emozioni, le sensazioni fisiche) sia a livello esterno (l’ambiente circostante). L’attenzione è focalizzata sul qui e ora, senza essere catturati dal passato o preoccupati per il futuro.
Un elemento fondamentale della Mindfulness è la respirazione. Respirando consapevolmente, ci si connette con il proprio corpo e si diventa più consapevoli delle tensioni e delle emozioni presenti. Questo permette di diventare più empatici verso se stessi e gli altri, migliorando la capacità di gestire lo stress e le sfide quotidiane.
La Mindfulness può essere praticata in diverse forme, tra cui:
Meditazione Mindfulness: Seduti in modo confortevole e concentrati sulla respirazione o su un oggetto specifico, permettendo ai pensieri di passare senza aggrapparsi ad essi.
Yoga Mindfulness: Combinando esercizi di yoga con la consapevolezza del respiro e del movimento.
Mindful Eating: Sperimentando il cibo in modo consapevole, notando il sapore, la consistenza e il profumo senza distrazioni.
Mindful Walking: Camminando con consapevolezza, sentendo il contatto dei piedi con il terreno e la sensazione del vento o del sole sulla pelle.
I benefici della pratica della Mindfulness sono stati ampiamente studiati e dimostrano di avere effetti positivi sulla salute mentale e fisica. Riduce lo stress, l’ansia e la depressione, migliora la concentrazione e l’attenzione, potenzia la resilienza emotiva e promuove una maggiore consapevolezza delle proprie abitudini e comportamenti.
In conclusione, la Mindfulness è uno strumento potente per connettersi con la propria interiorità, sperimentare la vita in modo più ricco e autentico e raggiungere un maggiore equilibrio e benessere complessivo. La sua pratica regolare può portare a una crescita personale significativa, aprendo la strada a una vita più soddisfacente e consapevole.
Il corso di meditazione a Pergine
Il corso di meditazione a Pergine aiuta coloro che desiderano esplorare il loro mondo interiore, trovare pace e silenzio e abbracciare l’arte della mindfullness. Durante il corso, l’approccio alla pratica meditativa avviene gradualmente e in modo progressivo, permettendo così ai partecipanti di immergersi completamente in questa esperienza in modo sereno.
Una varietà di tecniche complementari viene insegnata durante il corso, tra cui il Pranayama, che include esercizi di respirazione consapevole per favorire il rilassamento e l’armonia. Inoltre, i partecipanti vengono introdotti alle tecniche di Dharana, che mirano a sviluppare la concentrazione mentale, e alle tecniche di yoga Nidra, che promuovono un profondo stato di rilassamento.
Questo percorso strutturato e guidato permette di sperimentare l’essenza della meditazione e di integrare questa pratica benefica nella propria vita quotidiana. I benefici sono molteplici: la meditazione aiuta a rilassare sia il corpo che la mente, promuove l’equilibrio energetico YIN-YANG, stimola e rafforza le capacità intellettive come la concentrazione, la memoria, la fantasia e la creatività.
Inoltre, la meditazione porta ad una maggiore consapevolezza a livello psico-fisico-emotivo, aiutando a gestire paure, ansie e lo stress della vita quotidiana. Questo percorso di meditazione offre anche la possibilità di accedere ad una dimensione spirituale profonda, permettendo così di esplorare e sviluppare una connessione più profonda con il mondo che ci circonda.
Partecipare al corso di meditazione a Pergine è un’occasione per godere dei benefici di una mente calma e serena, di imparare a vivere nel momento presente e di crescere personalmente ed emotivamente. La meditazione diventa quindi uno strumento prezioso per migliorare la qualità della vita e trovare una profonda armonia interiore.
BENEFICI:
Aiuta a rilassare corpo e mente
Favorisce il corretto equilibrio energetico YIN-YANG
Stimola e rinforza le capacità intellettive (concentrazione, memoria, fantasia, creatività)
Apporta maggior consapevolezza psico-fisico-emotiva
Aiuta a gestire paura, ansia, stress
Offre la possibilità di accedere ad una dimensione spirituale profonda
REQUISITI: non è richiesta nessuna esperienza pregressa
Stile di yoga lento e interiorizzato, adatto a persone di tutte le età e a qualsiasi livello di esperienza. Vissuto come una pratica meditativa e riflessiva, principalmente svolta a terra, in cui ogni posizione viene mantenuta per un periodo prolungato, generalmente 2-3 minuti. Questa modalità di esercizio favorisce un approccio più contemplativo e consapevole, permettendo di approfondire il rapporto con il proprio corpo e la mente.
Durante questa pratica, il corpo si lascia andare e si rilassa in profondità, favorendo l’allungamento e il rilassamento delle parti più rigide e resistenti del corpo, dove spesso si accumula lo stress. Il lungo tempo di permanenza in ciascuna posizione offre la possibilità di sciogliere gradualmente le tensioni, permettendo al corpo di ritrovare il proprio equilibrio e armonia.
Il lavoro del corpo in questa forma di yoga è principalmente passivo, incoraggiando uno stato di abbandono e di completa accettazione delle sensazioni e delle emozioni che emergono durante la pratica. Per agevolare il comfort e il rilassamento, vengono spesso utilizzati cuscini specifici, che permettono di sostenere il corpo in modo adeguato e confortevole.
Questa pratica rinfrescante e riposante ha il potere di rigenerare sia il corpo che la mente, offrendo una pausa dallo stress e dalla frenesia quotidiana. Mentre ci si connette con il proprio respiro e si immergono in una dimensione più interiore, si stimola anche il rafforzamento del tessuto connettivo.
Il yoga lento e interiorizzato è particolarmente indicato per coloro che desiderano approfondire la consapevolezza di sé stessi, ridurre lo stress e rilassarsi a livello profondo. È una pratica che permette di scoprire la bellezza e l’importanza del momento presente, aprendo la strada alla tranquillità interiore e all’armonia con il proprio essere.
BENEFICI:
Rinfresca, riposa e rigenera corpo e mente
Rinforza il tessuto connettivo di legamenti, articolazioni, tendini
Aiuta a ripristinare la corretta motilità muscolo-articolare favorendo lo scollamento di eventuali adesioni mio-fasciali
Bilancia lo stile di vita dinamico o troppo YANG apportando energia YIN
Migliora la capacità di concentrazione e avvicina alla meditazione
REQUISITI: Per tutti, non è richiesta nessuna esperienza yoga pregressa
ORARIO: i lunedì alle ore 18:15, i mercoledì alle ore 19:45
Per la frequenza dei corsi Yoga e Meditazione è necessario associarsi a SSD Yoga Planet.
Modulistica: la modulistica viene fornita dall’insegnante direttamente in sala
NB: Contestualmente alla presentazione della domanda di tesseramento serve un certificato medico di idoneità all’attività sportiva non agonistica in corso di validità.
Costi: 15 Euro di tessera socio (validità 12 mesi)comprensiva di assicurazione + Quota variabile in base al numero di lezioni che si intende frequentare.
NB: Le lezioni sono da considerarsi obbligatoriamente consecutive. Non è possibile scegliere le date delle singole lezioni per una frequenza saltuaria.
Esempio di una persona che fa la prova gratuita del corso il 25 settembre e decide di sottoscrivere l’abbonamento di 10 lezioni. Le lezioni pagate sono da considerarsi fino al 4 dicembre 2023 come mostrato in figura.
Esempio di una persona che fa la prova gratuita del corso il 30 ottobre e decide di sottoscrivere l’abbonamento di 10 lezioni divise sulle giornate di lunedì e mercoledì. Le lezioni pagate sono da considerarsi fino al 6 dicembre 2023 come mostrato in figura.
Modalità di pagamento:In segreteria (aperta prima e dopo i corsi yoga, direttamente in sala) oppure tramite bonifico bancario. Prima di completare il bonifico prendere contatti con la segreteria.
Il saldo delle quote è da versarsi anticipatamente
Per il ritiro anticipato dai corsi non è previsto il rimborso della quota versata.
Si chiede di avvertire con un messaggio di eventuali assenze
RECUPERI e SCAMBI ORARIO
assenze dovute a malattia: recuperabili SOLO all’interno del periodo in cui è attivo l’abbonamento frequentando una sessione aggiuntiva di yoga rispetto a quelle a cui si risulta regolarmente iscritti. Occorre mettersi d’accordo con l’insegnante in base ai posti in sala disponibili. Per poter recuperare è necessario entro la mattinata avvisare della propria assenza l’insegnante con messaggio o email.
assenze dovute a motivi di lavoro: occasionalmente si consente uno scambio orario sulla settimana previa disponibilità di posti in sala
In caso di assenze dell’insegnante la lezione sarà tenuta da un sostituto. Se non riusciamo a garantire la pratica yoga verrà mandata una mail o un messaggio per avvisare gli iscritti e la lezione persa non sarà conteggiata in quelle pagate.
PARCHEGGIO:
All’interno dell’abbonamento è compreso il parcheggio che si trova in Via Venezia, dall’altra parte della strada rispetto all’erboristeria Luna di Maggio come mostrano le immagini sotto.
E’ un campo sterrato privato di proprietà ad uso esclusivo dei partecipanti dei corsi tenuti nella Sala Luna di Maggio
NB: i clienti della sala NON POSSONO usare il parcheggio dei negozi: Erboristeria Luna di Maggio e fioreria Fiori d’incanto ma devono usare il parcheggio loro riservato specialmente e soprattutto nei corsi in orario di negozio ossia: Lunedì e venerdì ore 18, giovedì ore 9.
corsi yoga a Pergine Valsugana – Articoli tratti dalla pagina Facebook
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A gambe incrociate, durante la seduta, permettiamoci di stare in disparte, non essere in prima fila. Nel vuoto, cerchiamo di non riempirlo con noi stessi.
Spesso è intesa come il momento di rilassamento finale.
Coperta, e si molla tutto.
Esistono diversi metodi per raggiungere uno stato di rilassamento profondo. Dallo Yoga Nidra con la rotazione della coscienza (percorso nel quale varie parti del corpo vengono nominate in successione e portate sullo schermo della coscienza, ossia vengono percepite), all’unione di alcune tecniche di pranayama con l’idea di rilassare il corpo o qualche sua parte…
Anche il Training Autogeno assomiglia molto allo yoga Nidra e da cui ha attinto se non le specifiche tecniche sicuramente i principi.
Vorrei farvi notare tuttavia alcune cose a riguardo che se non portate a livello conscio rischiano di diventare falsi miti e conoscenze errate.
Se è vero che la mente si abitua in fretta è anche vero che dall’abitudine acquisita, specialmente in modo inconscio, ci si forma un’idea e dall’idea la regola o lo schema mentale.
Una volta che abbiamo uno schema mentale, ecco la gabbia.
E’ vero che per rilassarsi si consiglia di spegnere i cellulari, di trovare un ambiente caldo, confortevole, silenzioso, in leggera penombra, con l’aria pulita, senza insetti, senza impegni impellenti, senza bambini che chiamano o che giocano, ben coperti, su un materassino di una particolare gomma che isoli bene dal pavimento, con una mezz’oretta almeno a disposizione ed eseguire determinate tecniche…
…ma è anche vero che se dallo Yoga impariamo a rilassarci SOLO ed ESCLUSIVAMENTE se ci troviamo nelle situazioni più idonee non stiamo muovendo un passo verso la libertà, ma verso una prigione.
E lo Yoga, ricordiamolo, è LIBERTA’.
Imparate pure a rilassarvi nelle condizioni più idonee, perché facilitano lo stato.
Se non hai mai sentito il profumo e il gusto di una pesca, ti avvicinerai ad una pesca, la assaggerai. Una volta che hai capito il suo gusto, non occorre trovare sempre e per forza l’albero di pesche mature per strada quando ne vorrai una, ma potrai portarti la pesca con te. Una volta che avrai imparato ad entrare in quello stato di rilassamento, per essere libero e godere della sua efficacia, dovrai portarti il rilassamento con te quando ti servirà.
Ma non ci saranno sempre tutte le condizioni più idonee…
…ed è questa la vera libertà.
Potersi rilassare anche quando NON E’ tutto perfetto.
E’ semplice. Devi lasciar andare l’idea che tutto debba per forza essere perfetto per permetterti di raggiungere quello stato.
Ma chi l’ha mai detto?
E se non ci riesci ancora, abbi compassione di te, amati, datti un abbraccio, fai un sorriso, e riprova.
E allora nel tempo riuscirai a fare un rilassamento profondo senza una tecnica, o seduto su una sedia in un aeroporto rumoroso, oppure in treno, o in un luogo freddo con spifferi d’aria, o avendo solo 5 minuti di tempo a disposizione, o a fianco a tuo figlio che gioca mentre ti rilassi con un occhio mezzo aperto per vedere cosa combina.
Bastano pochi respiri, o anche uno solo… ed espirando molli tutto, entri nello stato profondo.
E se la vita non ti darà nemmeno il tempo di quei cinque minuti proprio quando ne hai più bisogno…
…con un espiro consapevole lascerai andare persino l’idea di aver bisogno di un rilassamento. Rimarrà tutta la stanchezza di prima, certo, ma senza l’attrito del doverla vivere e sopportare, e magari invece con la curiosità di doversela portare appresso ancora un po’, e vedere se si riesce a stare abbastanza vigili e svegli, monitorando come gendarmi il nostro emotivo per non farsi colorare l’umore.
E se accade di ritrovarsi l’umore spigoloso perché stanchi, inspiro profondamente, e faccio un altro espiro, un altro lasciar andare, un altro mollar tutto. Mollare anche l’idea di poter avere tutto sottocontrollo, di poter usare la stanchezza come propulsione per esercitare la nostra attenzione e consapevolezza.
Questa volta è andata così, e nasce un sorriso di vera pace e libertà.
Consigli per praticare Yin Yoga: come noi pratichiamo è molto più importante di cosa pratichiamo. Troppo spesso gli studenti di yoga entrano in posizioni contorte senza preoccuparsi se quello che stanno facendo è benefico oppure è dannoso. In realtà stanno solo seguendo il loro ego che vuole mostrarsi bene nei confronti degli altri. Lo yoga non è mai uno sport competitivo, è una pratica interna che serve per aumentare la propria consapevolezza, il non attaccamento, l’equanimità e la moderatezza.
Noi non usiamo il corpo per entrare in una posizione, noi usiamo la posizione per poter entrare profondamente nel corpo.
Praticato correttamente, lo yoga dona molti benefici tra i quali alcuni psicologici e molto importanti come la calma interna e intuizioni spirituali tanto valorizzate dai vecchi Yogi del passato. Dobbiamo solo praticare con tutto noi stessi, con attenzione e con intenzione.
Innanzitutto occorre preparare il luogo di pratica che non deve essere né caldo né freddo, ben pulito, ordinato, il più possibile al riparo da ciò che potrebbe disturbare la pratica, rumori, telefonate…
Quando dobbiamo praticare lo Yin yoga?
A questa domanda non è facile dare risposta: ci sono molte variabili e a seconda dell’intenzione con la quale ci si approccia alla pratica ci possono essere differenti modalità.
Consigli per praticare Yin Yoga:
quando i nostri muscoli sono freddi in modo che la sollecitazione arrivi ai tessuti bersaglio e che le forze di tensione non siano assorbite dalle fibre muscolari già calde e quindi elastiche
la mattina presto è il momento migliore perché i muscoli generalmente sono molto freddi
la sera tardi prima di andare a dormire e anche un momento propizio perché calma la mente e facilita lo stato di sonno e di riposo
prima di una pratica Yang (che sia una corsa, un’attività sportiva oppure uno yoga dinamico)
Quando la vita è particolarmente stressante e quindi serve bilanciare le energie Yang con la pratica Yin
Dopo un lungo viaggio essendo il viaggiare un’attività particolarmente Yang
A seconda di dove vogliamo lavorare, se più sul lato emotivo, psicologico oppure prediligendo l’aspetto fisiologico-muscolare e articolare il momento in cui si sceglie di praticare può variare.
Tuttavia, se vogliamo sempre seguire l’idea di bilanciare gli opposti, non è sempre tempo di una pratica Yin. Ad esempio dopo una giornata invernale passata in casa a lavorare al computer potrebbe essere che per bilanciare le nostre energie abbiamo bisogno di una pratica attiva e dinamica.
E’ bene affrontare la pratica a stomaco vuoto, possibilmente puliti, indossando indumenti comodi, larghi, in modo che i movimenti del corpo non abbiano alcun impedimento. Qualcuno consiglia anche di non indossare oggetti metallici, orecchini, braccialetti e di non essersi cosparsi di profumo in quanto durante la pratica eventuali esercizi respiratori porterebbero all’inalazione di sostanze non del tutto naturali.
I tre Tattva della pratica dello Yin Yoga
Sarah Power ci introduce tre Consigli per praticare Yin Yoga, semplici ed efficaci:
entrare nella posizione ad una giusta intensità
rimanere immobili
mantenere la posizione del tempo
Ricordare questi tre principi mentre si pratica semplificherà tutto. il primo principio che si applica a qualsiasi pratica dello Yoga è anche spesso chiamato “playing your edges” ossia giocare con i propri limiti.
Playing our Edges
Il primo Consigli per praticare Yin Yoga è questo: ogni volta che entri in una posizione fermati al punto in cui senti una giusta resistenza nel corpo. Non provare subito ad entrare nell’allungamento massimo ma dai al tuo corpo l’opportunità di allungarsi e invitalo con calma e con pazienza ad aprirsi.
Solitamente durante i primi 30 secondi viene attivato un importante arco riflesso nel corpo che tende a proteggere le fasce muscolari da un allungamento eccessivo. La sua prima reazione è quindi di contrarre il muscolo che viene allungato. Se si resiste questi 30 secondi nella più completa immobilità questo arco riflesso si disattiva e solitamente si apre uno spazio per poter intensificare la posizione.
Durante l’asana occorre far sì che sia il corpo a dirci dove andare e non la nostra mente. Magari con la nostra mente vorremmo fare la posizione perfetta, raggiungere l’allungamento massimo, vorremmo mantenere la posizione per più tempo, vorremmo forzare le cose dove non andrebbero naturalmente.
Occorre invece svuotare la mente e fare spazio per poter ascoltare cosa il corpo ha da dirci. Teniamo a mente che ogni pratica yoga è diversa da quella precedente e come è diversa la pratica è diverso anche il nostro corpo e la sua reazione all’esercizio. Noi non siamo sempre uguali e affrontare la pratica con l’idea che sia una prestazione sportiva, o che dobbiamo almeno eguagliare ciò che abbiamo raggiunto nelle pratiche precedenti oltre a creare stress può essere la mentalità che porta proprio a farci del male. “Playing your edges” significa proprio arrivare ad un punto in cui il corpo ci parla e desidera fermarsi (e che non è il suo limite massimo!), fermarsi quindi con lui ed aspettare. Poi magari il corpo desidera riprendere il cammino, magari qualcosa si sblocca o si scioglie, magari un muscolo che era contratto si rilassa ed è quindi possibile entrare più in profondità nell’asana, e si percorre il cammino finché il corpo non desidererà fermarsi nuovamente allorché si aspetterà che si apra un nuovo cancello.
Tutto questo sembra una danza tra mente e corpo.
Ogni tanto non ci sarà nulla che si scioglierà, ogni tanto il corpo non si aprirà e quindi non sarà possibile intensificare ulteriormente la posizione. Quando questo accade, bisogna davvero accettare il fatto che è il corpo che decide e non la nostra mente.
Quando entriamo in una posizione occorre lasciar cadere le nostre aspettative di come dovremmo essere e di come vorremmo mostrarci agli altri.
L’essenza dello Yin è cedere e arrendersi, accettare le cose, piegarsi allo scorrere degli eventi.
Lo Yang desidera cambiare il mondo, lo Yin invece lo accetta per come è, gli permette di esistere con le sue imperfezioni.
Nessuno dei due sistemi è migliore dell’altro ma si completano a vicenda, a volte è necessario cambiare il mondo mentre altre è fondamentale saperlo accettare.
Una bellissima preghiera che spiega un po’ questo sistema è la seguente:
Donami Dio la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
donami il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare,
e donami la saggezza per capire la differenza.
L’armonia e l’equilibrio nella vita derivano dalla saggezza che deve essere appresa attraverso l’esperienza e il primo tattva è l’opportunità per avvicinarsi a questa saggezza.
E’ importante anche non entrare troppo poco all’interno della posizione.
Se non stiamo sentendo niente, se siamo troppo comodi, vuol dire che possiamo intensificare di più la postura. Se invece sentiamo l’asana lavorare andare oltre sarebbe solo Ego. Lo Yin yoga non è creato per stare nella comodità, al sicuro dentro la nostra zona di comfort, ma occorre stare al limite di quel leggero disagio e fastidio dove sentiamo che c’è del lavoro che viene fatto al livello delle fasce muscolari ma che possiamo sopportarlo dolcemente per del tempo, occorre trovare la giusta intensità e assicurarsi che il lavoro non sia troppo.
I maggiori benefici derivano proprio dallo stare fuori dalla zona di comfort ma senza provare dolore. Fintanto che non c’è dolore noi restiamo nella posizione. Il dolore è sempre un biglietto di sola andata per uscire dalla posizione. Sensazioni di forte calore, dolori lancinanti come se qualcuno ci pugnalasse o scariche elettriche sono dei segnali che non solo andrebbero prevenuti (perché vuol dire che in qualche modo abbiamo esagerato) ma sono anche chiari segnali di uscire immediatamente dall’asana.
Si ricorda infine che il beneficio maggiore in termini di salute non è lo stesso in termini di performance.
E’ importante avere chiare le nostre intenzioni. Stiamo cercando un maggior beneficio in termini salutistici o una maggior performance? Spesso atleti ginnasti e ballerini che lavorano per avere dei risultati in termini sportivi hanno dei problemi alle articolazioni perché le hanno pericolosamente messe sotto stress.
I nostri limiti non sono solo fisici, ma abbiamo anche limiti mentali ed emotivi che si riflettono sulla nostra capacità di movimento.
Potrebbe essere che ci sia effettivamente una resistenza ad entrare più profondamente nella posizione e che questa resistenza non sia fisica ma mentale o emotiva.
Che ci sia una parte inconscia di noi stessi che si rifiuta di intensificare e che si trattiene per evitare un flusso di ricordi dolorosi, pensieri o sensazioni spiacevoli. E’ importante ricordare che con lo yoga possono sciogliersi dei blocchi emotivi e non è raro che compaia spontaneamente un pianto anche forte e apparentemente immotivato.
Accadesse occorre restare calmi e ringraziare per il dono che ci è stato fatto e usare le nostre lacrime come indizio per un’indagine più profonda. Attraverso questa autoindagine è possibile capire cosa il nostro inconscio ci vuole riproporre e cosa possiamo rielaborare della nostra vita per risolvere dei drammi profondi o delle sacche emotive che avevamo seppellito all’interno di noi stessi.
Resolving to be still
Il secondo Consigli per praticare Yin Yoga è l’immobilità. Una volta che abbiamo trovato il nostro limite noi ci fermiamo e aspettiamo nella più completa e totale immobilità. La mente proverà di tutto per farci muovere in qualche modo.
Da sempre noi sperimentiamo la nostra esistenza attraverso il movimento, che sia mentale, emotivo o fisico. Basti pensare che quando il corpo rimane perfettamente immobile anche il senso del tatto vieni disattivato. Se noi appoggiamo una mano sul tavolo e la teniamo perfettamente immobile per un tempo bastante, ad un certo punto non sentiamo più il tavolo. Noi non siamo abituati nella maniera più totale a restare immobili. Nel momento in cui ci imponiamo l’immobilità ecco comparire del prurito, dei fastidi che prima non esistevano e che sono stati creati dalla mente.
Ci sono due eccezioni all’immobilità:
Se compare del dolore o se abbiamo davvero grandi difficoltà a restare in posizione
Se il corpo si è aperto e ci invita ad andare più in profondità
In questi due casi allora è possibile muovere il corpo.
Ci sono tre tipi di immobilità che vengono attivate durante la pratica:
Immobilità del corpo, come un’imponente montagna.
Immobilità del respiro, come un lago d’alta quota
Immobilità della mente, come l’azzurro del cielo
Immobilità del respiro non significa cessare di respirare ma che il respiro diventa tranquillo, gentile. Un respiro calmo è regolare, lento e profondo, naturale e si compie senza sforzo.
E’ possibile accompagnare la pratica Yin da un leggerissimo Ujjayi.
Grazie al respiro è possibile passare alla fase successiva, ossia calmare anche la mente.
Usare la mente per calmare la mente non porta da nessuna parte. Occorre quindi ricercare queste tre immobilità in sequenza. Rimanendo immobili nel corpo allora il respiro tenderà a rallentare e diventare più calmo e profondo. Attraverso questo tipo di respiro la mente a sua volta si rilasserà e troverà uno stato di pace.
Lo stato di pace è uno stato di presenza consapevole nelle sensazioni del corpo e della mente. Se arriva un pensiero o un’emozione semplicemente rimaniamo come il cielo in cui queste nuvole possono prendere forma e dissolversi. La natura del cielo non è intaccata dalla presenza delle nuvole. Se anche tutto il cielo fosse coperto da nuvole noi sappiamo che dietro alle nuvole il cielo continua ad esistere, azzurro come prima.
Holding for time
Ecco il terso Consigli per praticare Yin Yoga. Una volta che siamo arrivati al giusto punto di intensità e che abbiamo cercato l’immobilità tutto quello che resta da fare è restare immobili. I tessuti Yin non sono elastici e quindi non rispondono bene ad un movimento costante. Essendo più rigidi hanno bisogno di una forza applicata per un periodo lungo di tempo. Generalmente si possono mantenere le posizioni da un minuto fino a venti.
Anche se ognuno è diverso possiamo dire che generalmente sollecitare un tessuto inizialmente lo indebolisce. Questo è l’essenza dell’esercizio. Una volta che il tessuto coinvolto viene messo a riposo si ricostruisce diventando più forte. Se noi applichiamo troppa sollecitazione o la manteniamo per troppo tempo o non permettiamo ai tessuti di recuperare la loro forma allora si creano i presupposti per creare un danno.
Siccome siamo tutti diversi non è possibile dare una regola assoluta ma ciò che vale nello Yang non vale anche nello Yin. Se tra due pratiche Yang, o tra due attività sportive, si consiglia circa di far passare 24 ore questo tempo non vale per lo Yin in quanto i tessuti potrebbero aver bisogno di più tempo per ricostruirsi.
Asana di inizio sessione
All’inizio della nostra pratica vogliamo del tempo per scivolare lentamente nel corpo e nelle sue sensazioni.
Prima di andare in profondità con delle estensioni troppo intense dobbiamo preparare il corpo. Lo stesso principio si applica con le flessioni frontali o con le torsioni.
Permettere il corpo di acclimatarsi al lavoro dello yoga con delle posizioni più dolci eseguite nella prima parte della pratica permette questo approccio più sicuro e naturale.
Anche se non cerchiamo di scaldare i nostri tessuti, si ricorda che li vogliamo freddi per poter beneficiare del lavoro dello Yin Yoga, quello che cerchiamo di fare è quindi di decongestionare dolcemente il corpo affinché possa rispondere meglio nelle asana più intense.
A questo scopo ecco una lista di asana di apertura, nostri consigli per praticare Yin Yoga:
Butterfly – aiuta ad aprire le anche e prepara la colonna ad estensioni più intese
Child’s Pose – aiuta il radicamento ed ha una qualità calmante
Caterpillar e Dangling – aiutano a sciogliere la colonna e preparano per più intese flessioni
Frog (versione Tadpole) – effetto simile a butterfly
Sphinx – stimola il meridiano dei reni che supporta tutti gli altri organi, scioglie la colonna e la prepara per altre estensioni spinali
Uno studente molto flessibile può anche cominciare con qualsiasi asana se si ricorda bene il primo Tattva dello Yin Yoga e rispetta i suoi limiti ascoltando bene cosa dice il suo corpo.
Tuttavia asana come Snail, full Seal o Winged Dragon hanno bisogno generalmente di preparazione più o meno da tutti.
Essendo che nello Yin si sta in posizione per più tempo non vengono creati particolari flussi di asana sebbene alcuni principi siano mantenuti:
Preparare il corpo alle asana più intense con altre più semplici che lavorano le stesse articolazioni/muscoli
Eseguire le asana in blocchi (estensioni spinali, flessioni spinali, aperture delle anche…)
Iniziare con asana gentili o con la meditazione
Finire con le torsioni e con Shavasana (pentacle)
L’ordine dei blocchi centrali delle asana è a seconda del tempo a disposizione e di dove l’insegnante abbia deciso di lavorare. Ci sono insegnanti anche che lavorano un lato del corpo alla volta legando due-tre o più asana di intensità crescente da farsi prima su un lato e poi sull’altro.
Se si ha poco tempo è meglio fare meno posizioni piuttosto che farne di più e mantenerle per tempi più corti.
…la meditazione è il muro contro il quale ti scontrerai ai 100 all’ora.
Seduto per ore aspetterai la folgorazione.
Aspetterai visioni.
Aspetterai le siddhi o altri effetti speciali.
Proverai tecniche di concentrazione, di respirazione…e ti sentirai anche migliorare in alcune di queste.
Ma sarà sempre il tuo Ego a migliorare.
Se non lo farà forse ti inventerai cose e crederai di aver avuto visioni o illuminazioni (sarebbe troppo frustrante non aver mai realizzato nulla, no? meglio inventarsele ad un certo punto)
E quelle poche cose che capirai e nelle quali migliorerai ti sembreranno tanto all’inizio.
Ma alla fine, giorno dopo giorno, ti accorgerai che sei sempre tu e che in realtà non è mai accaduto proprio nulla di nulla.
Perché per accadere davvero qualcosa dovrai morire.
La persona deve morire.
L’Ego deve morire.
Non fisicamente.
Interiormente.
E la cosa più divertente in tutto ciò è che non lo puoi fare tu.
E’ una delle poche cose che non potrai fare/conquistare mai. O per lo meno non tu.
Non potrai mai disfarti dell’Ego. O uccidere l’Ego. Perché sarebbe sempre l’Ego a volerlo fare.
E’ questo il muro.
Quando nella meditazione ti schianterai ripetutamente sul muro, forse, finalmente sconfitto e affranto, realizzerai l’importanza di rivolgere i palmi delle mani verso il cielo…
…ed ecco che forse qualcuno/qualcosa ti concederà un’intuizione perché illuminarti non dipende affatto da te.